domenica 10 febbraio 2013

Brunch di domenica


È capitato che una delle domeniche passate sono rimasta da sola in città. Ragionando su cosa fare mi è venuto in mente che potrei fare un brunch in uno dei ristoranti in centro. È una vita che non facevo un brunch, dai tempi in cui vivevo a Bologna e il brunch era uno dei miei passatempo domenicale preferito.

Andando senza fretta in ristorante ho deciso di dare un’occhiata in giro per osservare un po’ i romani di domenica, completamente diversi da quelli che vedi in giro durante la settimana. Niente cravatte, abiti eleganti e tacchi alti, vestiti rigorosamente casual, con i giornali sotto braccio e gli occhialoni da sole che nascondono l’assenza totale di trucco e le occhiaie del dopo party del sabato sera. Qualcuno a spasso con il cane, altri con i bambini in carrozzina, qualcuno a fare due passi per respirare un po’ di aria fresca prima del pranzo domenicale, per vedere le vetrine, piuttosto che prendere il caffè all’aperto godendosi il timido sole invernale.

Tra i numerosi ristoranti che offrono i brunch ho scelto Il Margutta RistorArte, per due motivi. Primo, perché offrono la cucina vegetariana ed io volevo proprio qualcosa di leggero. Secondo, perché a parte il ristorante sono anche galleria d’arte ed ospitano sempre qualche esposizione interessante. Ad esempio, in questi giorni c’è la mostra “Fashion & Chips” di Giampaolo Atzeni.
   
Sono arrivata esattamente all’ora di apertura, alle 12.30, ed ho scelto un tavolino vicino alla finestra. C’era pochissima gente, cosi mi sono accomodata con calma, ho dato un’occhiata ai quadri esposti, ordinato una tazza di tè verde (con grande piacere ho notato il personale gentile e discreto, ma semre pronto ad aiutarti) poi mi sono diretta verso il buffet che mi è piaciuto per la sua proposta. Appena sono tornata al mio tavolo ho notato con sorpresa che la sala iniziava a riempirsi velocemente. Dopo quindici minuti era già piena. Improvvisamente si è riempita con melodie famose suonate dal vivo sul pianoforte. L’atmosfera immediatamente è diventata allegra e rumorosa. Qua e la correvano dei bambini nei costumi di carnevale e con le faccette truccate, vicino a me sedevano due copie di amici del nord d’Italia venuti a Roma per il week end, ancora un po’ in la c’erano due inglesi che discutevano sul da farsi dopo il brunch. Ad un tavolo rotondo appena dietro il mio una copia di mezz’età cercava di spiegare alla mamma anziana di lui, almeno di ottant’anni, cosa fosse il brunch. Lei annuiva con la testa, e subito dopo faceva altre domande, e loro pazientemente continuavano a spiegarle come funziona.

Insomma, ho passato un bel pomeriggio ed ho scoperto che il brunch è ancora tanto di moda.