lunedì 30 aprile 2018

La mostra Canaletto 1697-1768 a Roma

A Roma non c'è mai mancanza di belle mostre ed eventi culturali. Ma alcuni di essi suscitano un interesse ed attenzione particolari. Come ad esempio la mostra inaugurata recentemente Canaletto 1697-1768 al Museo di Roma - Palazzo Braschi



Il nome di Canaletto di solito si associa alle magnifiche vedute di Venezia. Non a caso, certo, visto che alla sua città Canaletto ha dedicato la maggior parte dei suoi lavori.






Ma Canaletto non è solo questo. La mostra permette di conoscere più in profondità l'eredità di questo grandissimo pittore e la sua vita (anche se di lui e della sua vita privata si sa davvero pochissimo). Così scopriamo che ad esempio all'inizio della sua carriera era andato a Roma dove allestiva due spettacoli al Teatro Capranica per il Carnevale. Oppure che aveva vissuto 9 anni in Inghilterra ed in generale aveva molti compratori inglesi, incluso il re Giorgio III d'Inghilterra, grazie al suo sodalizio con Joseph Smith. Ovviamente tutti questi fatti hanno influenzato il suo lavoro e il percorso creativo. Insomma, Canaletto non è solo Venezia. E questa mostra ce lo dimostra.


Ho avuto la fortuna di visitare questa mostra in compagnia di una guida d'eccezione, la sua curatrice Bozena Anna Kowalczyk che con una coinvolgente passione ci ha raccontato e di questo artista, delle sue opere e della sua vita.





Passando da una sala all'altra abbiamo scoperto che Giovanni Antonio Canal detto Canaletto era un instancabile sperimentatore, alla ricerca sempre di nuovi soggetti, composizioni, tecniche, effetti. I suoi capricci romani ispirati dalle rovine romane viste da lui durante il suo soggiorno a Roma, i suoi paesaggi inglesi e le feste sull'acqua veneziane, la sua scrupolosa attenzione ai minuscoli dettagli, il senso della composizione e della prospettiva, la capacità di unire la fantasia e la realtà, la luce, i colori e le sfumature incredibili dell'acqua, del cielo e delle nuvole, tutto questo non può lasciare indifferente e letteralmente inchioda davanti ai suoi quadri che si possono guardare e studiare per ore ed ore.









E fa di lui uno dei più grandi pittori del Settecento mettendolo insieme ad altri geni italiani. Le sue opere erano fonte di ispirazione per i viaggiatori del Grand Tour e regali preziosi per i molti ambasciatori stranieri.



La mostra celebra il 250 anniversario della morte di Canaletto e rappresenta il più grande nucleo di opere di sua mano mai esposto in Italia proveniente da alcuni tra i più importanti e prestigiosi musei del mondo che include dipinti, disegni, libri e documenti che ne illustrano il pensiero e il metodo, la tecnica e il rapporto con la realtà.



Canaletto era un pittore prolifico che lavorava molto, ma come purtroppo spesso accade ai geni, la morte lo ha colto in povertà e probabilmente non apprezzato nel modo che meritava. E solo il tempo gli ha reso il giusto merito.


Un ringraziamento speciale al Caffè Braschi per un light drink gentilmente offerto da Vivi Bistrot prima della mostra. 



Fotografie - Antonio De Paolis e Iana Nekrassova

Fino al 19 agosto 2018
Museo di Roma - Palazzo Braschi
piazza Navona, 2

Выставка Canaletto 1697-1768 в Риме

В Риме не бывает недостатка в интересных выставках и культурных мероприятиях. Но некоторые вызывают особый интерес и внимание. Как например, недавно открывшаяся в Museo di Roma - Palazzo Braschi выставка Canaletto 1697-1768



При упоминании имени Каналетто сразу же возникают образы прекрасной Венеции. И это неслучайно, своему родному городу Каналетто посвятил большую часть своих произведений.






Но эта выставка позволяет глубже познакомиться с творчеством этого великого художника, с его судьбой (хотя многие факты о нем по-прежнему малоизвестны, как например, его личная жизнь) и узнать, например, что в начале своей карьеры он работал в Риме в качестве театрального сценографа. Или что он прожил 9 лет в Англии и вообще работал со многими английскими заказчиками, вплоть до короля Георга III благодаря своему сотрудничеству с Джозефом Смитом. Эти факты отразились, естественно, и на его творчестве. Одним словом, Каналетто - это не только Венеция. И эта выставка позволяет увидеть его с разных ракурсов. 

Мне посчастливилось посетить эту выставку в сопровождении ее куратора, госпожи Божены Анны Ковальчик, которая с невероятной увлеченностью и глубиной рассказала об этом художнике, его работах, его жизни. 



Так, переходя из зала в зал, мы узнали, что Джованни Антонио Канал (полное имя Каналетто) был неустанным экспериментатором, постоянно искавшим новые идеи, темы, эффекты, технику исполнения. Его римские capricci, вдохновленные античными развалинами, английские пейзажи, венецианские праздники и фейерверки, скрупулезное прорисовывание мельчайших деталей, умение выстраивать композицию и сочетать фантазию и реальность, необыкновенный свет и оттенки воды, неба и облаков, все это не может оставить равнодушными и приковывает внимание к его картинам, которые можно рассматривать часами.








И делает из него одного из самых великих художников XVIII века, ставя в один ряд с другими гениальными итальянцами. Его полотна, запечатлевшие Венецию, были источником вдохновения для путешественников, совершающих Grand Tour, и любимым сувениром многих иностранных послов.



Выставка приурочена к 250-летней годовщине смерти великого венецианца и представляет собой наиболее полное собрание, когда-либо выставлявшееся в Италии, его полотен и рисунков, а также документов, связанных с ним и его творчеством, предоставленное из самых важных и престижных музее мира.



Он был плодотворным художником, много и беспрестанно творившим, но, как это часто бывает с гениями, умер в нищете, не будучи до конца и всеми признанным. Только время расставило все по своим местам.


Особая благодарность Caffè Braschi by Vivi Bistrot за коктейль, устроенный перед выставкой.



Фотографии - Антонио Де Паолис и Яна Некрасова

До 19 августа 2018 года
Museo di Roma - Palazzo Braschi
piazza Navona, 2

lunedì 23 aprile 2018

La prima volta della Formula E a Roma

Lo scorso weekend Roma ha ospitato un grandissimo evento sportivo di livello internazionale - Rome E-Prix che fa parte del campionato Formula E.



Per chi non sapesse di che si tratta: la Formula E è un campionato automobilistico composto da 12 Gran Premi disputati tutti su circuiti cittadini creati appositamente in 10 città tra le più belle del mondo, da Parigi a New York, da Punta del Este a Hong Kong, in cui partecipano 10 squadre e 20 piloti sulle macchine con il motore elettrico. Al di là del lato sportivo che è molto divertente ed entusiasmante, è una vera rivoluzione, non solo dal punto di vista tecnologico ma anche quotidiano, un affaccio sul futuro.

Innanzitutto lo sviluppo delle automobili elettriche promuove l'ecosostenibilità, l'attenzione all'ambiente. Infatti l'impatto ambientale delle gare è pari allo zero. Per quanto riguarda Roma grazie alla tappa della Formula E sono in fase di allestimento da parte dell'Enel più colonnine elettriche nel quartiere. Anche al livello di ingegneria e design dà una spinta in più, bastava fare un giro nell'E-Village per testimoniarlo.

Ma andiamo per ordine. La gara si è svolta sabato 14 aprile nel quartiere dell'EUR, nei due giorni che la precedevano noi del blog Rome insider abbiamo fatto un giro nel paddock dove le squadre preparavano le macchine












e all'E-Village situato nella futuristica Nuvola di Massimiliano Fuksas dove appunto erano presentate le novità che riguardano lo sport, il design, la tecnologia. Il nostro futuro, insomma.









Non poteva essere migliore occasione anche la presentazione della Formula E GEN2 ovvero la nuova tipologia di vettura che gareggerà nel campionato dalla prossima stagione.







Il giorno della gara è cominciato presto, prima con le prove libere e poi con le qualifiche, entrambe vinte dal pilota svedese Felix Rosenqvist della squadra Mahindra Racing. 


Il quartiere dell'EUR con i suoi palazzi e monumenti, una piccola città nella città, è stato una scenografia perfetta per questo circuito, forse la tappa più bella e la più completa di tutto il campionato, un circuito molto tecnico come hanno confermato piloti e Vip del mondo automobilistico, ma anche il circuito più lungo con i suoi 2860 metri.




Il prix romano consisteva di 33 giri, completati in meno di un'ora. Sono stati venduti 32 000 biglietti, un sold out, un vero successo tra i romani. Tra i presenti c'erano tanti bambini ed anziani, anche grazie a costi agevolati dei biglietti, ad esempio i bambini pagavano 1€.


Ma quali sono le differenze fondamentali con la più rinomata e famosa Formula 1? Una su tutte (da semplice spettatrice), a parte il motore elettrico, il rumore. Non si sentiva il famoso rombo dei bolidi ma un sottilissimo ronzio simile a quello della zanzara. Che tutto sommato non era per niente male, anzi! Niente odore di scarico dei motori, solo un paio di volte l'odore dei freni o della gomma bruciate dopo le frenate all'ultimo momento per mantenere la massima velocità. A proposito delle gomme queste a differenza dalla F1 non sono slick e fornite da Michelin.



Per quanto riguarda la velocità queste vetture raggiungono una velocità massima di 225 kmh con una accelerazione da 0 a 100 kmh di 3 secondi, ovviamente lontana dalla F1 ma almeno per questo anno. La potenza elettrica è di 200 kw che sono pari a 270 cv di una vettura a motore termico. Le vetture GEN2 presentate a Roma saranno nelle misure simili alle F1 ma anche nelle prestazioni più vicine con i 280 kmh di velocità massima e i 2,8 secondi di accelerazione.



Ma la cosa entusiasmante sono i tanti, tantissimi sorpassi (sopratutto nel pezzo del tracciato dove stavamo seduti noi) che per la F1 invece ormai sono una rarità.


Durante la gara c'erano tanti personaggi di rilievo (nonostante la concomitante gara di Formula 1 in Cina): ovviamente il sindaco di Roma Virginia Raggi, il presidente della CONI Giovanni Malagò, ex direttore sportivo della Ferrari Jean Todt e sua moglie Michelle Yeoh, la famosa attrice malese, ex ferrarista Felipe Massa, Flavio Briatore, il principe Alberto di Monaco, l'attrice inglese Sienna Miller ed altri. Il giorno prima la pista l'ha testata anche Max Biaggi, il famoso centauro romano campione del mondo, e Giancarlo Fisichella, l'ex pilota Formula 1.

Tra i piloti che gareggiano nel campionato ci sono dei figli d'arte Nelson Piquet jr e Nico Prost, ma anche Nick Heidfeld e Jean-Eric Vergne già piloti di F1. Questo a conferma che la Formula E è il futuro dello sport automobilistico. Non a caso sono importanti case automobilistiche che scendono in campo con loro vetture utilizzate, come accade per la F1, come test di qualità per la tecnologia che verrà in seguito utilizzata nelle vetture di serie che tutti noi utilizziamo, o meglio utilizzeremo.



La gara è durata poco meno di un ora, ed è piena di sorpassi e sorprese, particolare spettacolare, ma a detta dei piloti anche pericoloso, è il cambio vettura a metà gara. Le batterie di queste vetture infatti non permettono di percorrere l'intero GP, per questo ogni pilota dispone di due vetture identiche, a metà gara rientra ai box dove lo aspettano i meccanici, come nei più classici pit stop di F1, ma in questo caso il pilota scende dalla prima vettura per saltare, letteralmente, nella seconda aiutato dai meccanici che gli riagganciano il volante e le cinture di sicurezza.

La gara di Roma è stata dominata per la maggior parte sempre dallo svedese Felix Rosenqvist, che però ha pagato caro l'unico errore di una giornata perfetta, infatti dopo il cambio vettura ha toccato un muretto con la ruota posteriore, danno che lo ha costretto al ritiro. La gara è stata vinta dall'inglese Sam Bird della squadra DS Virgin Racing, da subito secondo fino al momento del ritiro di Rosenqvist. Secondo il brasiliano Lucas di Grassi con una Audi Sport ABT Schaeffler, che a pochi giri dalla fine era arrivato vicinissimo al vincitore, qualche altro giro e la battaglia per il primo posto sarebbe stata fantastica. Infine al terzo posto il tedesco Andre Lotterer sulla vettura del team cinese Techeetah, anche lui in lotta nel finale a colpi di sorpassi. Il leader del campionato resta il francese Jean-Eric Vergne con la cinese Techeetah. Purtroppo l'entusiasmo del pubblico italiano non è riuscito ad aiutare molto l'unico pilota italiano in gara, Luca Filippi con la NIO Formula E Team. Infatti non è riuscito ad andare oltre il 13^ posto, complice anche un tamponamento multiplo in cui si è trovato coinvolto alla curva 13, l'unico tornantino della pista e il punto cruciale per i sorpassi.




Per concludere una notizia importante. È stato raggiunto l'accordo che vedrà disputarsi per i prossimi 5 anni le prix romano, quindi se non avete visto la gara di quest'anno avrete tempo per rimediare.

www.fiaformulae.com


Fotografie - Antonio De Paolis