martedì 31 gennaio 2017

La mostra "Leonardo e il volo"

Ai Musei Capitolini è stata appena aperta una bellissima mostra - "Leonardo e il volo. Il manoscritto originale del Codice e un'esperienza multimediale e 3D", a cura di Giovanni Saccani e Claudio Giorgione, da un'idea dell'Associazione Culturale MetaMorfosi che ne ha curato l'organizzazione con Zetema Progetto Cultura. Per la prima volta a Roma viene esposto il "Codice sul volo degli uccelli", il manoscritto che raccoglie la summa delle intuizioni elaborate da Leonardo sull'argomento.



L'ultima mostra legata a Leonardo da Vinci a Roma é stata sempre ai Musei Capitolini ed era dedicata al suo famosissimo autoritratto.

Era da un bel po' che le mostre non mi suscitavano tante emozioni! Prima di tutto, perché si tratta di Leonardo. Lui non può non interessare, non intrigare. Era un genio assoluto, probabilmente il più geniale di tutti quelli mai esistiti. Pittore, architetto, ingegnere, scrittore, naturalista, scienziato, inventore, Leonardo era tutto questo e molto di più. Tutti i fatti legati alla sua vita ancora entusiasmano. Basta ricordare il successo mondiale del libro "Il codice da Vinci" di Dan Brown. Leonardo è più di un uomo e un genio, è un avventura, un vero e proprio viaggio! A proposito, nel 2019 sarà celebrato il cinquecentenario della morte di Leonardo, avvenuta il 2 maggio 1519, e possiamo già immaginare la quantità di eventi commemorativi in tutto il mondo. Questa mostra è l'anticipo di quello che ci aspetta.




Un altro motivo che mi ha emozionato è stata la scoperta che proprio questo codice è legato con la Russia! Probabilmente non tutti sanno che la storia di questo manoscritto è intrecciata con la vita di Fedor Vasil'evich Sabashnikov (1869 - 1927), erede di una ricchissima famiglia di mercanti della Siberia e fratello dei famosi editori di libri Mikhail e Sergey Sabashnikov. Fedor studiava all'Università di San Pietroburgo dalla quale però è stato espulso a causa della sua partecipazione alle manifestazioni studentesche. Così ha continuato i suoi studi in Germania, all'Università di Bonn, dove insegnava Giovanni Piumati, scienziato e leonardista italiano. Il loro incontro è stato fatidico per Sabashnikov. Probabilmente proprio sotto la sua influenza Sabashnikov ha acquistato il "Codice sul volo degli uccelli" nel 1892. Nel 1893 ha pubblicato la sua copia in 300 pezzi e l'ha dedicata alla regina Margherita. Dicono che era innamoratissimo di lei. In seguito ha regalato l'originale al re d'Italia Umberto I, un dono inestimabile, che il re a sua volta ha passato alla Biblioteca Reale di Torino. Dopo questo regalo Sabashnikov lo chiamavano in Italia il "principe", mentre le città Vinci e Torino l'hanno insignito della cittadinanza onoraria. Purtroppo gli ultimi anni della sua vita sono stati pesantissimi a causa della bancarotta, la rivoluzione russa, l'alcolismo e le malattie. Aveva perso praticamente tutto e si era spento a Torino. Una storia che sembra un romanzo legata a questo Codice.



Infine questa mostra è un esempio perfetto di come si può e si deve raccontare oggi l'arte e la storia, non é solo l'omaggio ma anche l'esperienza di grande qualità. Per farlo sono state usate delle nuovissime tecnologie quali il multidimensionale 3D e l'animazione digitale in collaborazione con l'Istituto TeCIP della Scuola Universitaria Superiore Sant'Anna di Pisa. Grazie alle apparecchiature touchscreen si può sfogliare virtualmente il Codice, di navigarlo in alta risoluzione e leggerlo grazie alla trascrizione in italiano e in inglese.


I contenuti multimediali ed le immagini tridimensionali permettono una percezione immersiva dei prototipi realizzati da Leonardo. Anche Sky 3D ha voluto contribuire all'evento espositivo con un suggestivo documentario "Alla conquista dei cieli" di David Attenborough con immagini tridimensionali interamente dedicato al volo. L'originale del Codice é esposto in un box climatizzato appositamente realizzato che, mantenendo il corretto livello di umidità relativa, consente tuttavia ai visitatori di ammirarlo nella sua completezza. Arricchiscono l'esposizione alcune copie anastatiche del Codice provenienti anch'esse dalla Biblioteca Reale di Torino.


Il Codice in se non è altro che un quaderno composto da 18 carte e due copertine con le osservazioni sul volo degli uccelli (appunti leggibili solo con l'aiuto dello specchio, perchè Leonardo scriveva da destra a sinistra), ma anche tanto altro: disegni, incluso l'autoritratto, schizzi, figure geometriche e disegni architettonici e addirittura le note di carattere privato, come ad esempio la lista della spesa. Senza dubbio per me è la cosa più preziosa mai vista!



A prima vista è un trattato dedicato al volo degli uccelli e alla sua analisi, ma in un ottica più ampia è un lavoro dedicato al sogno dell'uomo di poter volare, come il mitologico Icaro. Non a caso la sua versione digitale fu inserita in un chip collocato sul rover Curiosity e inviato su Marte, un'operazione che ha visto la collaborazione della NASA e dell'Agenzia Spaziale Italiana, perché anche la conquista dello spazio è probabilmente cominciata proprio da questo Codice, simbolo dell'esplorazione, del sogno umano, del futuro.

Fotografie - ufficio stampa Zetema Progetto Cultura

Fino al 17 aprile 2017