sabato 18 aprile 2020

Un regalo speciale da Sensi Vini e la campagna #sensipositivevibes

Esattamente a tre settimane dall'inizio della quarantena mi era arrivato un bel regalo - tre bottiglie di vino da Sensi Vini! È davvero un regalo molto prezioso, sopratutto in questo momento complicato, perchè il vino aiuta a rilassarci come nessun altro rimedio. Allo stesso tempo questo regalo è stato per me un ottimo stimolo dal punto di vista professionale e anche un'occasione per ripassare quanto appreso nei corsi sul vino che avevo frequentato, insomma mettere la teoria in pratica.



Ho deciso di fare una serie di video e foto per raccontare questi tre vini pubblicando tutto il materiale sui socials durante le ultime tre settimane usando l'hashtag #sensipositivevibes.

Ho iniziato dal Sabbiato Bolgheri Rosso DOC 2017 della collezione Toscana Classica. È un vino rosso prodotto nei vigneti circostanti il Castello di Bolgheri, nella zona sud ovest della Toscana dove, grazie alla vicinanza del mare e al terreno sabbioso, si creano le condizioni climatiche ideali per esaltare la combinazione di questo straordinario uvaggio. È un vino premiato, con le note di frutti rossi e cuoio, morbido e rotondo, avvolgente.



Il secondo vino che ho assaggiato era Tua Rosa Toscana Rosato IGT 2019. È un rosè dalla freschezza vivace, primaverile, disinvolto e di grande classe. L'idea nasce dalla riscoperta nel roseto della Fattoria di Calappiano, oggi proprietà della famiglia Sensi, di una varietà preziosa di antica rosa inglese, Stanwell Perpetual. Questa particolare rosa, profumata e di carattere, è stata un'ispirazione per creare Tua Rosa, un vino giovane e contemporaneo, dall'allure toscano e glamour. Tua Rosa nasce su terreni collinari in prevalenza arenacei, da uve sangiovese, è prodotto con un leggero contatto sulle bucce e successivo affinamento in acciaio, ha un raffinatissimo colore rosa cipria e profuma di frutta e fiori, pompelmo, rosa, agrumi ed erbe aromatiche, chiudendo su note di pesca, susina e ribes. È fresco, delicato e avvolgente al contempo. Da bere come aperitivo e in abbinamento a crostacei, frutti di mare e fritti di pesce.



Ed ecco infine il terzo vino - Campoluce Chianti DOCG biologico, che forse mi intrigava più di tutti. È un vino prodotto con uve rigorosamente biologiche (Sangiovese minimo 70%) che nascono e si sviluppano senza l'impiego di concimi, antiparassitari chimici di sintesi e di organismi geneticamente modificati. È prodotto nel cuore della Toscana, principalmente nelle zone collinari tra Firenze e Vinci, con altezze non superiori a 700 mt s.l.m. Il suo nome richiama alla centralità del territorio "campo in luce", al rispetto dello stesso durante tutte le fasi di coltivazione e alla scrupolosa cura nel corso della vinificazione, ponendo massima attenzione a limitare lo stress della vite e del terreno e lasciando sviluppare il raccolto in maniera totalmente spontanea. Quella che si chiama agricoltura etica. Il risultato è un vino di colore rosso rubino dai gradevoli profumi fruttati, dotato di buona struttura e dal gusto morbido e fresco con buon equilibrio organolettico che ricorda ritmi della Terra e di vita semplici e naturali. Adatto ai primi piatti e a carni varie: lessi, in umido, arrosti, selvaggina e formaggi stagionati.



Una nota in più per quanto riguarda il vino biologico. Un ottimo vino biologico richiede la massima attenzione al rapporto tra caratteristiche del suolo, esposizione, clima e tipo stesso di pianta coltivata. È il risultato del legame tra vite, territorio e uomo, una sorte di filosofia di vita.


A dir la verità, è stato difficile fare una classifica personale tra questi tre vini. Ognuno di essi è interessante e particolare e mi era piaciuto a modo suo. Ho apprezzato il Sabbiato Bolgheri per la sua morbidezza e profumo, il Tua Rosa - per la freschezza e l'eleganza, il Campoluce Chianti biologico - per la filosofia green e la sua versatilità a tavola. Proprio per questo ho deciso di evitare la classifica. Anche perchè il vino, come qualsiasi altra forma d'arte, è un affare molto personale. Perciò la scelta dipende sempre dalla persona concreta, con il bagaglio personale delle conoscenze e preferenze. Io personalmente ho gustato appieno tutti e tre!





Preparando questo post ho deciso di fare qualche domanda a Massimo Sensi, rappresentante dell'ultima generazione della famiglia Sensi e il direttore commerciale dell'azienda (avevo già raccontato un po' dell'azienda e della famiglia qui), alle quale ha gentilmente risposto.

Facciamo questa piccola intervista ai tempi di coronavirus, a distanza. Come vive queste giornate, Lei e la Sua famiglia?
In totale tranquillità con la Famiglia, ci sono molte cose da fare a casa per le quali non esiste molto tempo nella frenesia dei ritmi normali (ormai definiti tali): ascoltare molta musica, cucinare insieme la pizza provando a superare quella fatta in pizzeria, giocare in giardino per prendere un po' di aria di campagna, seguire i figli nell'esecuzione dei compiti della scuola a distanza, e... anche annoiarsi comunque fa bene ogni tanto.

Per il settore vitivinicolo è un periodo dell'anno particolare e molto importante. Riuscite a lavorare nei vigneti? Arrivano anche ordini dai vostri clienti?
Il lavoro del nostro settore è sotto stress per la situazione sanitaria, sociale ed economica di questo periodo, ma essendo esso legato ai ritmi della natura, dobbiamo assolutamente mantenere i programmi sul vigneto e in cantina per garantire il corretto svolgimento della vendemmia e la continuità del nostro lavoro e devo dire che siamo molto fortunati che ci sia permesso di svolgerlo senza particolari limitazioni, anche perchè il mondo richiede i nostri prodotti ed è nostro dovere produrre per quei canali che offrono al consumatore la possibilità di bere una bottiglia di vino in famiglia vista la chiusura degli esercizi al pubblico. Diciamo che lavorando su scala mondiale e su molteplici canali gli ordini continuano ad arrivare regolarmente.

Ci sono dei progetti/iniziative, anche benefici, che lanciate o nei quali partecipate in questi giorni?
Abbiamo varie iniziative in corso e preferirei parlarne nel dettaglio quando le abbiamo completate, ma sicuramente posso anticipare che stiamo mirando a dare supporto non solo al settore della sanità che si è trovato come in tutti i paesi meno preparato agli eventi, anche a quello della scuola, per evitare che alle ripercussioni economiche si aggiungano anche quelle culturali sulle generazioni a venire, considerando anche il dislivello tecnologico che a cose normali si è sempre riscontrato da studenti di città e studenti di campagna.

Che cosa pensa del nostro futuro in generale e quello del vostro settore? Ha paura o al contrario vede delle nuove opportunità? Ha già dei progetti/collaborazioni/idee per il dopoepidemia?
E' stato dimostrato che futuro non è sempre programmabile secondo quello che sono le nostre volontà e che la natura se vuole sovverte ogni previsione, e che pertanto dobbiamo essere sempre pronti alla reattività. E' difficile dire a breve termine cosa succederà ma nel lungo termine sicuramente questo evento epocale porterà trasformazioni importanti e come sempre opportunità per chi saprà coglierle.

Per quanto ci riguarda noi lavoriamo molto in una prospettiva temporale lunga per cui siamo naturalmente propensi a vedere un "dopo" quindi avevamo già in precedenza dei programmi che manterremo.

Infine, una domanda per alleggerire un po': la Sua scelta personale di tre vini dalla Sua cantina in questo periodo?
Certamente con delle temperature miti del primo sole primaverile, mi piace suggerire :

Tua Rosa, che con la sua freschezza e fruttato mi trasporta mentalmente su qualche bella spiaggia dove poter assaporare i primi aperitivi out-door.

18K Rosè: il pesce per Pasqua non mancherà sulle nostre tavole, e il Pinot Noir-Rosè è senza dubbio portatore di allegria e gioia per i nostri palati nonchè il perfetto abbinamento per piatti di pesce variamente cucinati.

Collegonzi: avendo tempo in abbondanza per meditare a casa, direi che il Collegonzi è perfetto con il fruttato del Sangiovese selezionato per 10 anni e la sua nobile tannicita per stimolare abbinamenti cibo-libro che portano la nostra mente ad esplorare scenari fino ad oggi rimasti in ombra causa velocità incontrollata della vita quotidiana. Se posso, aggiungerei anche la musica che si unisce all'abbinamento precedente in maniera perfetta: Un buon filetto di chianina + un libro sulla prima serie di Star Trek, quella degli anni '60 + "The Velocity of Love" della sperimentatrice americana Suzanne Ciani è il mio consiglio per una Buona Pasqua in Famiglia con il Collegonzi per provare "positive vibes".


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Fotografie - Antonio De Paolis