mercoledì 11 dicembre 2019

La prima personale di Andrey Remnev a Roma

Confesso che questa mostra la stavo aspettando con grande interesse, da quando è stata annunciata all'inizio di giugno. E come poteva essere altrimenti, visto che si tratta della prima personale italiana del rinomato pittore russo Andrey Remnev, uno dei protagonisti dell'arte contemporanea russa, nella galleria romana Dorothy Circus Gallery, una delle mie preferite (fondata a Roma nel 2007 da Alexandra Mazzanti e Maddalena di Giacomo come piattaforma espositiva per le forme figurative all'avanguardia dell'arte contemporanea internazionale, inclusa da New York Times nel suo itinerario "48 hours in Rome")! Ed ecco che finalmente l'attesa è finita e la sera del 30 novembre c'è stata l'inaugurazione della mostra "The Face of a Natural Force"


Per la sua prima personale italiana, patrocinata dall'Ambasciata Russa, l'artista ha presentato una raccolta di dodici tele ad olio, ipnotiche e visionarie, che svelano un po' la misteriosa anima russa. E già, quando si parla di russi e della Russia è impossibile evitare il concetto di anima, tanto legato e caro a questo, mio, popolo. Per noi qualsiasi cosa, azione, gesto, persona ha senso e valore solo se ha un anima o è fatto con l'anima, nel bene e nel male.


A.Remnev, Secret Weapon, oil on canvas, 60 x 60 cm, 2019, Courtesy the artist and Dorothy Circus Gallery
Ispirato inevitabilmente dall'immaginario, dalle figure, simboli e geometrie della pittura russa tradizionale, Remnev ci invita ad approfondire l'emblematico linguaggio delle Icone Russe, da lui interpretate in chiave contemporanea e sotto la forte influenza della sua passione per l'arte classica italiana. Profondamente influenzato da Piero Della Francesca, Benozzo Gozzoli e anche futuristi italiani, Remnev impreziosisce la sua tecnica e le sue tele con il segreto antico della combinazione di tempera d'uovo e oli, che gli permette di creare colori e luci incredibili, una palette-gioiello che conferisce alle sue tele la regalità e la preziosità dell'arte bizantina, diventando il suo tratto distintivo che rende inconfondibili le sue opere. Come nel caso dei manufatti orafi, come Fabergè, nei quali era ben presente l'influenza russa unita a quella europea, anche in Remnev ritroviamo una commistione di stili ed epoche che convivono insieme in un perfetto equilibrio di forme e colori.


A.Remnev, Fireworks, oil on canvas, 60 x 60 cm, 2019, Courtesy the artist and Dorothy Circus Gallery
Il messaggio proposto da Andrey Remnev per questa nuova serie di dipinti dai soggetti mistici, ancora una volta non lascia spazio a dubbi nell'esaltare la figura della femminilità, dall'artista intesa come la più pura espressione della forza della natura. Le sue donne, surreali e bellissime sovrane femminili, sono le protagoniste di piani prospettici e sensoriali ribaltati, cosparsi di elementi magici che sembrano volare fuori dalle tele. Ad un primo sguardo, i personaggi di Remnev appaiono delicati nei loro raffinati abiti, sebbene i loro occhi e i loro visi misteriosi trasmettono un senso di potere.


A.Remnev, Battlefield, oil on canvas, 60 x 60 cm, 2019, Courtesy the artist and Dorothy Circus Gallery
In occasione di questa mostra ho avuto la possibilità di fare qualche domanda all'artista:

- Un Suo commento in occasione di questa Sua prima personale in Italia.
- Per un artista russo, l'Italia è un posto simbolico. Questa mostra è un evento miliare e un traguardo molto importante per me. La serie "The Face of the Elements" è stata creata appositamente per questa mostra a Roma. Il formato e il racconto dei quadri sono determinati dall'Italia e dalla galleria stessa, dalla sua raffinatezza e le sue caratteristiche.

- Quanto è importante per Lei essere compreso da chi guarda le Sue opere, far arrivare il Suo messaggio? Oppure l'importante è la scossa emotiva e lascia che lo spettatore decida da solo che cosa vedere nei Suoi lavori?
- Uno dei motivi del mio lavoro è essere compreso esattamente come intendo io. Comunicando con gli spettatori ho realizzato che sono molto felici quando riescono a cogliere in pieno la mia idea. Da parte mia sono contento di aver scelto il linguaggio figurativo giusto per comunicare. E' una sorte di gioco con lo spettatore.

Nello stesso tempo, per lo spettatore il messaggio emotivo ha la stessa importanza dell'idea iniziale dell'artista. Questi due aspetti sono inseparabili. L'idea viene captata prima al livello sensoriale e dopo si attiva la logica.  

-Il Suo rapporto con Italia?
L'Italia è un posto con una alta concentrazione della voglia di creare il bello. Questa terra e la sua arte sono fonte di costante ispirazione.

Per concludere voglio tornare ancora una volta al concetto dell'anima. Il maestro Andrey Remnev e la Dorothy Circus Gallery, che si riconferma come una delle gallerie più originali ed interessanti nel panorama romano e non solo, con questa mostra hanno toccato la mia anima russa, addormentata qui in Europa e quasi seppellita sotto l'enorme peso dell'Italia e della sua cultura, arte, tradizioni creando forti emozioni. E le emozioni, si sa, è la cosa più importante che può darci l'arte!


A.Remnev, From the stove, oil on canvas, 60 x 60 cm, 2019, Courtesy the artist and Dorothy Circus Gallery
Fotografie per gentile concessione dell'ufficio stampa Dorothy Circus Gallery

La mostra "The Face of a Natural Force"
Fino al 30 December 2019
Dorothy Circus Gallery
Via dei Pettinari, 76 - Roma
www.dorothycircusgallery.com 
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