mercoledì 22 giugno 2016

I nuovi cocktail by Patrick Pistolesi al Caffè Propaganda

Avete mai visto il film "Cocktail" del 1988 con Tom Cruise? Non so voi, ma a me quel film è sempre piaciuto. Tom Cruise faceva il barman, bello e abilissimo. Ci sono delle scene strepitose quando lui gioca con bicchieri e bottiglie per preparare i cocktail, mandando in delirio la gente, sopratutto le donne. Ecco, venerdì scorso ho avuto l'occasione di vedere scene simili dal vivo, al Caffè Propaganda durante The Grand Tour party organizzata in occasione della presentazione della nuova carta dei cocktails creata da Patrick Pistolesi e Livio Morena. Quello che ho visto mi ha fatto tornare in mente quel film!


Il bar strapieno, bella gente e qualche ospite VIP, musica giusta mixata dal DJ e sopratutto lui, Patrick, italo-irlandese, sorridente e carismatico, che preparava con leggerezza e abilità diversi cocktail in regime non-stop, senza dimenticare di salutare, parlare, spiegare, raccontare, rispondere, canticchiare e ballicchiare, insomma tenere sotto controllo tutta la serata. Un vero spettacolo! Era impossibile staccargli gli occhi di dosso per quanto era bravo! D'altronde parliamo di uno dei migliori barmen a Roma, se non il migliore in assoluto!





Il leitmotiv della serata era "A long trip from the Earth to the sky: a new mood for cocktails & spirits!". Ed in effetti é stato un vero viaggio, per scoprire il mondo dei cocktails e long drinks, attraverso la conquista dell'aria e dello spazio da parte dell'uomo nel tempo, dal 1800 fino a un futuro lontano (un tema che sta molto al cuore a Patrick) cogliendo di ogni epoca la visione stilistica, il mood, gli entusiasmi, le forme, i colori, le passioni. Addirittura lui e tutto lo staff del bar avevano l'uniforme da piloti ed hostess! E anche la carta delle bevande era fatta come se fosse un biglietto aereo, bastava scegliere solo la compagnia aerea!


Patrick Pistolesi e il suo braccio destro Livio Morena hanno affrontato l'avventura della conquista dell'aria dai tempi dei dirigibili tedeschi Zeppelin ai viaggi intercontinentale fino a quelli nello spazio creando così tre linee di cocktail e tre selezioni di distillati per degustarli puri. A proposito, ogni cocktail nella carta è accompagnato da una descrizione del suo carattere e modo per dare ancora più idea. 

Patrick Pistolesi
Livio Morena
Si parte agli inizi del 900, i tempi del Zeppelin: qui si affrontano i distillati classici americani e inglesi creando i 7 cocktail originali. Per esempio Air Mail, un cocktail da aperitivo, servito in coppa, che è un daiquiri cocktail con top di champagne e miele, elementi che ne mettono in risalto l'anima delicata.



Poi si fa un salto fino ad arrivare negli anni 70, il momento d'oro per le grandi compagnie aeree di bandiera e del jet set internazionale. Per simboleggiare quel periodo ci sono 8 linee: Alitalia e i drink italiani, Mexicana e la Tequila, Aeroflot e la vodka, Pan American e i robusti bourbon americani, British Airways e gin, South American Airlines e rum, pisco e cachaca, Japan Airlines e i whiskey giapponesi e infine Scotland Airlines e gli scotch scozzesi. Ogni linea propone una varietà di cocktails. Uno su tutti il Negroni Bianco (gin, americano Cocchi, Biancosarti e bitter).




Infine, il futuro, la partenza per le stelle, la fuga verso gli spazi siderali. Ed ecco che arriva il momento di Glasnost' Martini con la Stolychnaia Elite insieme a chartreuse gialla e crema di menta. Come in ogni martini che si rispetti, dovrebbe esserci un'oliva, ma nello spazio non è possibile portarle, per cui, al suo posto, vi è una goccia di olio di oliva, infuso su una buccia di limone in salamoia, che fluttua senza gravità... Nei sogni del suo creatore lo sorseggia un astronauta russo, chiuso nella sua capsula, ricordando in solitudine, con malinconia, la bellezza del nostro pianeta. Una fantasia così non può non toccare, vero?!




Questa carta è il risultato di una lunga ricerca ed infinite sperimentazioni e prove. Ed ora finalmente è in degustazione anche per il grande pubblico al Caffè Propaganda.



Durante la serata ho avuto la fortuna non solo di assaggiare alcuni di questi cocktails e ammirare Patrick mentre li stava preparando, ma anche di fargli qualche domanda. Ad esempio, come si beve un cocktail? La risposta è: "Nè troppo lungo né troppo veloce, tutto dipende dal ghiaccio. È un po' come con la pasta: se è troppo calda brucia il palato, se troppo fredda non è più buona." E a proposito di ghiaccio: "Il ghiaccio è importante per il barman come il fuoco per lo chef. La preparazione e la riuscita del cocktail dipende dal ghiaccio, dalla sua consistenza, forma e temperatura. Anzi, potrei aggiungere che la vita è fatta di tempo e di temperature."



E mentre io cominciavo a sentire l'effetto di ebrezza che rilasciavano i cocktails e tutta l'atmosfera della serata, Patrick riusciva a rimanere lucido: "Il segreto? Bere tanta l'acqua". Più che bere lui assaggiava mentre preparava mettendo solo qualche goccia sul dorso della mano ("un po' come il cuoco che cucina e assaggia").


Come si raggiunge tanta tecnica e bravura? "Con 20 anni di lavoro, ho iniziato a 17 anni. Anche se in realtà non ho lavorato nemmeno per un giorno nella mia vita, questo non è lavoro per me, ma una grande passione, sono davvero fortunato."



Caffè Propaganda
via Claudia, 15
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Fotografie - Antonio De Paolis