martedì 15 settembre 2015

Intervista con Paola Stramucci di Glen Spose

Penso che nessuno non metterà in discussione che la parte più importante e difficile nella preparazione di un matrimonio è la scelta dell'abito della sposa. Sono sicura che la maggior parte delle donne da bambine disegnava delle principesse in abiti bellissimi sperando di diventare un giorno una di loro. Con il passare degli anni i sogni, i desideri, i gusti cambiano, ma quell'abito dai disegni infantili rimane da qualche parte del subconscio. E quando arriva il momento giusto emerge fuori.

A Roma c'è un atelier dove si può realizzare qualsiasi abito dei sogni, per il matrimonio e non solo. Il posto si chiama Glen Spose. La sua proprietaria e stilista Paola Stramucci ci ha gentilmente aperto le sue porte raccontandoci dei segreti del mestiere e della creazione di questi abiti da sogno.




Mi racconti del vostro atelier e del Suo legame con questo posto.

L’attività è nata nei primi anni del '900, ad opera di mia nonna, non propriamente come un negozio di abiti da sposa, bensì come un negozio dove si realizzavano cartamodelli. Mia nonna veniva da una famiglia con quattro sorelle, ognuna aveva un negozio di cartamodelli a Roma, dislocati nelle zone strategiche della città. Poi è rimasto solamente questo negozio.

Mia mamma rilevò il negozio da mia nonna nel 1963. Nei primi anni '70 si aprì il primo piccolo laboratorio per la confezione degli abiti da sposa. All’epoca addirittura si faceva la semi-confezione: la cliente acquistava il modello e il tessuto, lo montava, lo imbastiva per la prima prova, veniva qui per farlo sdifettare e poi se lo terminava per proprio conto. Poi siamo passati alla confezione vera e propria di abiti da sposa e successivamente anche da cerimonia.


Io ho iniziato a lavorare con mia mamma nel 1986-87, quando avevo 17 anni. Nel 1996 ho ereditato l'attività da mia madre, cercando di seguire le orme dell’artigianalità. Ovviamente i nostri abiti sono tutti realizzati a mano, sia i ricami che la confezione, aggiungendo delle tecniche innovative di realizzazione.

Insomma si può dire che il nostro è un family business al femminile. Io sono la terza generazione.

Qualche parola sulla Sua esperienza professionale.
Ho frequentato un istituto per disegnatrice-stilista di moda e poi il mio tirocinio qui dentro è durato 10 anni, lavorando con le sarte, stando in laboratorio dalla mattina alla sera. Per essere uno stilista bisogna prima di tutto essere un sarto. In questo mestiere, che secondo me non è neanche un mestiere, ma una passione, ci vogliono anni e non si finisce mai di imparare, perché sono tutti capi unici e quindi per ogni vestito bisogna studiare la struttura, la lavorazione, il modello. Per ogni capo si pone sempre una nuova problematica, un nuovo orizzonte da raggiungere. È talmente stimolante, perché cambiano pizzi, ricami e quindi vanno poi lavorati e inseriti nel contesto del vestito. Le combinazioni sono infinite. Erroneamente spesso si pensa che uscendo dalla scuola uno è già arrivato ed è pronto a lavorare. Invece in questo lavoro non è così, non si riesce a fare carriera velocemente.


Parliamo dei vostri servizi.
Io realizzo una collezione annuale di abiti da sposa e da cerimonia. Ci sono clienti che scelgono gli abiti dalla collezione e clienti che vengono per farsi creare un abito già partendo da uno spunto che si può prendere dalla collezione o anche da un’idea che può avere la cliente, magari da quando era piccola, diciamo il suo sogno nel cassetto. Una volta impostato quello che sarà il vestito si sceglie insieme il tipo di tessuto più idoneo, il colore, il tipo di ricamo, il pizzo, insomma tutte le finiture e si passa alla prova della tela. Generalmente con tre prove si conclude la lavorazione dell’abito.

Abbiamo una squadra composta da una modellista, una tagliatrice e le sarte, per le ultime rifiniture. Prima che un capo arrivi in mano alla sarta viene studiato dalla modellista, che crea il modello, viene sviluppata la tela, viene tagliato e poi passato alla sarta per la realizzazione, che comunque è sempre affiancata da me nella fase della lavorazione, perché lei usa le mani, io invece lavoro per dare la linea al capo.



Ovviamente la presenza della cliente è fondamentale. Per clienti esteri proponiamo una formula un po’ diversa. La cliente può venire all’inizio e poi quando viene a ritirare, trattenendosi a Roma per qualche giorno, magari 4-5 giorni. Si fa la prima prova e la seconda prova a distanza di 3-4 giorni. Oppure ci spostiamo noi per andare direttamente dal cliente. È un servizio personalizzato, tutto dipende dalle esigenze e dalle possibilità del cliente. Il cliente si tiene costantemente aggiornato anche tramite fotografie. Ormai con l'Internet c’è la possibilità di visionare le varie fasi della lavorazione del capo.

I tempi di lavorazioni possono variare da 4-5 mesi, per fare tutto con calma e senza fretta, fino a due e anche meno, non abbiamo alcuna difficoltà nel realizzare abiti anche con tempi più brevi, anche perché disponiamo di un organico di lavoro che ce lo consente. Oltre agli abiti ci occupiamo di tutto ciò che è la produzione di accessori, scarpe, borse che vengono create e abbinate agli abiti, sia da sposa che da cerimonia. E anche biancheria, ovviamente anche questa su misura.


La fascia dei prezzi è molto varia, dipende tutto dal modello e dal tipo di tessuto, dalle lavorazioni che vengono effettuate sul capo. Il costo di un abito può variare dai 2500 euro in su.

Facciamo anche restauri e personalizzazioni di vecchi abiti da sposa, per esempio quelli della mamma o vestiti d’epoca. Ci occupiamo anche di restauro di pizzi antichi e pregiati.

Creiamo non solo gli abiti classici, ma anche capi per spose anticonformiste, per esempio un tailleur pantalone. Non c’è una cosa che noi non possiamo fare. Sembrerà un po’ azzardato, ma in effetti è così. Io lavoro con la fantasia. La creatività non ha limiti. Quindi partendo da zero, realizzando il capo dalla A alla Z, posso creare qualsiasi cosa, realizzare qualsiasi desiderio della cliente.

Quali sono le cose che La ispirano?
L’ispirazione viene da varie cose. Può essere un viaggio o il disegno di un tessuto. Per esempio, ho disegnato anche pizzi ispirandomi a delle formelle del '700. Quindi non c’è un'unica cosa che scatena l’ispirazione. Ogni volta può essere una cosa diversa. Ogni anno cerco di dare alla collezione un filo conduttore, un qualcosa che accomuna gli abiti pur facendoli rimanere diversi uno dall’altro.

C’è qualche caratteristica particolare che distingue i vostri abiti?
L’eleganza. Fondamentalmente cerco di mantenere sempre, anche nelle cose più semplici o al contrario più elaborate, l’eleganza che per me deve essere un fattore comune a tutte le mie creazioni. E dare anche un senso di preziosità, non necessariamente con i ricami o con le pietre. Si può rendere un capo prezioso lavorando il tessuto in un certo modo. Dipende molto da come i tessuti vengono accostati, lavorati, drappeggiati. Magari si può fare un abito di linea classica, ma creando dei tagli particolari che lo rendono estremamente innovativo.

Ciò che deve caratterizzare secondo me un abito da sposa è soprattutto un backside importante, la parte più in vista di una sposa. Per questo motivo cerco sempre di dare un tocco di particolarità, di originalità anche nella parte posteriore degli abiti.



Non dimentichiamo anche la femminilità. Soprattutto oggi in cui l’età delle spose si è alzata e hanno più coscienza di se stesse, del loro stile, del loro corpo. È anche più stimolante creare un abito per una persona più grande perché interagisce meglio.

Una regola d'oro quando si compra un abito da sposa?
Cercare di fare in modo che quel giorno si resti se stesse. La persona che gli altri vedranno seppur valorizzata e bellissima è sempre la stessa persona, sia nell’acconciatura che nell’abito. E ovviamente scegliere sempre un abito che oltre a valorizzare il corpo, metta a proprio agio anche la mente. È un mantra per me, è una cosa che io dico sempre a tutte le ragazze, sia quando scelgono un abito che quando questo abito viene creato. Quando creo l’abito cerco di armonizzarlo perfettamente con il corpo, ma soprattutto armonizzarlo con la mente, con il carattere della sposa, perché ogni sposa è una donna unica.


Quali sono gli ultimi trend nella moda sposa?
Il trend del momento è sicuramente improntato alla sobrietà dei tagli, ma anche alla preziosità delle lavorazioni. Quindi lavorazioni preziose e particolari su linee che rimangono più flou, più morbide, non spigolose. Insomma linee essenziali, ma di grande effetto.

Un’altra tendenza che c’è oggi è il ritorno all’artigianalità. Anche se per me questo fatto non è cambiato molto, perché qui da noi è sempre stato così. È una realtà che io vivo da quando sono nata. E non riesco a percepire altrimenti.


Infine qualche parola sul Suo rapporto con Roma.
Sono nata a Roma, è la mia città, vivo praticamente in centro, quindi la 'respiro' 24 ore su 24. La giro molto a piedi, perciò la conosco molto bene. Il centro di Roma nasconde degli angoli che ai più sono veramente sconosciuti ed è lì che mi piace andare, girare a piedi per questi vicoli, dove si possono trovare antiche librerie, negozietti vintage, fermarsi in un caffè o in un bistrot. Certo, le stesse cose si possono trovare anche a Parigi o a Londra, ma non è mai l’atmosfera che c'è a Roma. È un qualcosa che si respira solamente qui. Ed è forse per questo amo tanto questa città. A volte mi sembra di non stare nemmeno in una città. I quartieri, i rioni di Roma sono dei paesi, dei piccoli villaggi dove tutti si conoscono e questa è la vera particolarità di Roma.


Piazza Benedetto Cairoli, 4
tel 06 6868064
Fotografie - Antonio De Paolis