lunedì 17 giugno 2013

Un evento a Roma: Harley-Davidson - 110 years of freedom


Per uno che ha corso 9 anni in macchine da rally, la passione per i motori, a 4 o 2 ruote che siano, rimane nel sangue e quando c'é un evento motoristico la voglia di stare li in mezzo rimane, in questo caso mi incuriosiva anche conoscere il mondo di chi una passione motoristica la fa diventare uno stile di vita. Di cosa sto parlando? Ma del mondo delle Harley-Davidson! 

Con questa premessa, sul ricordo di film quali Easy Rider e di un pizzico di curiosità, pur non essendo un amante di queste singolari moto, mi sono recato al porto di Ostia, sede prescelta dell'appuntamento italiano che rientra in una serie di eventi mondiali per festeggiare i 110 anni di Harley-Davidson. Harley provenienti praticamente da tutto il mondo, Europa in generale (Russia compresa con una grande rappresentanza), ma anche moto dall'Arabia Saudita, America, una affluenza che ha messo un po' in crisi l'organizzazione per la quantità di bikers arrivati, che hanno pacificamente ma inesorabilmente invaso il litorale romano prima per poi calare su Roma conquistando forse solo in parte i romani, ma sicuramente turisti e fotografi.



Ma torniamo al caldo pomeriggio del venerdì scorso passato in quell'inferno dantesco fatto di motori ruggenti (musica per un vero harleysta), di colori e tanti singolari bikers che seppur allineati su uno stesso look, manifestano nei particolari le loro personalità. Questa è gente che vive il mito, che cura le loro moto come parte di se stessi, un fattore questo che seppure si ritrova in tutti gli appassionati di auto e moto, credo solo nel caso delle Harley-Davidson si traduce anche in un modo di vestire, vivere ed infine elaborare la propria moto. 


E proprio le Harley erano le vere protagoniste di questa tre giorni, a volte veri pezzi unici, piccole opere d'arte piuttosto che monumenti al kitsch, gioielli tecnologici piuttosto che nostalgici cimeli ancora al massimo della forma! Il fascino di queste moto è legato non solo all'aspetto esteriore o tecnico ma anche al mito che nel tempo si è creato intorno alle Harley-Davidson.



Rumore, tanto rumore affogato in litri di birra, e sì perché un vero biker ha bisogno del suo carburante per macinare chilometri, in perfetta simbiosi con la sua moto. Certo oggi forse dietro alla dura scorza dei bikers Harley-Davidson si celano sempre più frequentemente l'affermato avvocato piuttosto che un abile chirurgo, che oltre a vestire i panni del bikers, poco hanno dello spirito dei veri harleysti che vivono sulla loro moto e per la loro moto. 


Con questa concentrazione di Harley è difficile dire quale sia quella più bella, quella più singolare, la più colorata insomma difficile scegliere e quindi scrivere di alcune moto in particolare. Lascio alle poche foto che accompagnano il post l'onore e l'onere di "raccontare" una parte di questa grande ed unica festa. 

Testo e fotografie - Antonio De Paolis