mercoledì 13 maggio 2015

La mostra World Press Photo 2015

La prima parola che mi è venuta in mente quando ho visitato la mostra World Press Photo 2015 è stata "shock"! Non c'è stata una sola foto che non mi ha shockato! Che si tratti di uomini o animali, sport o natura, reportage o progetto a lungo termine sono tutte foto che danno una scrollata, ti svegliano, ti fanno guardare il mondo con altri occhi. Sono le foto della vita reale, cruda e a volte crudele. È così come la vedi. Molti di noi non sanno nemmeno che esistono certe cose. O preferiscono non sapere. O fanno finta di non sapere. Invece queste fotografie ti mettono davanti a queste cose ed il primo pensiero è girare la testa, non guardare, ma poi non distogli lo sguardo perché capisci che questo è il mondo in cui viviamo, queste sono le nostre vite, queste sono le cose che ci circondano. Sono le immagini che documentano gli avvenimenti del nostro tempo.



Il Premio World Press Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nell'ambito del fotogiornalismo. Esiste da 58 anni ed è consegnato da una giuria indipendente formata da esperti internazionali. Per questa edizione sono state sottoposte alla giuria 97.912 immagini, inviate da 5.692 fotografi professionisti di 131 diverse nazionalità. 

La foto dell'anno 2014 è del danese Mads Nissen. L'immagine mostra Jon ed Alex, una coppia gay, durante un momento intimo a San Pietroburgo in Russia, e fa parte di un progetto più ampio di Nissen dal titolo "Homophobia in Russia" realizzato per Scanpix.

Fotografo Mads Nissen, Danimarca, Scanpix/Panos Pictures
World Press Photo dell'anno 2014, Primo premio, Reportage di attualità, Foto singole
San Pietroburgo, Russia
Ma sono le altre immagini che mi hanno davvero colpito. Come si può rimanere indifferenti davanti al reportage di Jérôme Sessini che racconta la tragedia del volo MH17 nel cielo dell'Ukraina oppure davanti alla fotografia con il neonato morto di Lu Guang o al reportage di Arash Khamooshi che documenta la condanna a morte in Iran? E poi ci sono i piccoli coccodrilli ammazzati nelle fotografie di Paolo Marchetti, un orango ferito di Sandra Hoyn e la scimmietta maltrattata con gli occhioni impauriti di Yongzhi Chu, la morte del campione di cricket Phillip Hughes (foto di Mark Metcalfe) e l'espressione impietrita, stanca e delusa di Lionel Messi colta da Bao Tailiang.

Fotografo Bao Tailiang, Cina, Chengdu Economic Daily
Primo premio, Sport, Foto singole
Rio de Janeiro, Brasile
Fotografo Yongzhi Chu, Cina
Primo premio, Natura, Foto singole

Suzhou, Anhui Province, Cina
 Fotografo Paolo Marchetti, Italia
 Terzo premio, Natura, Reportage
Andate a vedere questa mostra, per ricordare in che mondo viviamo. E che questo mondo dipende anche da noi.


Fino al 22 maggio
Museo di Roma in Trastevere
Piazza S. Egidio, 1B
Chiuso lunedì