lunedì 19 gennaio 2015

Leopardi Hairdressing

Non ho mai avuto paura di sperimentare con i capelli. Li ho conciati in tutti i modi possibili ed immaginabili: da corti-corti fino ai lunghi, da bionda ossigenata passando per rossa carota, castana scura, meches e colpi di sole, da lisci fino a mossi, trecce, code, sciolti, con la frangia e senza... Insomma ho provato veramente di tutto. Perché i capelli secondo me permettono di esprimere la personalità ed il proprio mood in modo ancor più evidente che con l'abbigliamento o con gli accessori. E poi è un gioco bellissimo e poco rischioso visto che i capelli ricrescono!

Detto questo non posso non aggiungere che il ruolo fondamentale in questo gioco appartiene all'hair stylist, la persona che riesce a percepire le esigenze del cliente ed a realizzarle. Alcune mie scelte erano fatte proprio grazie a loro, nel bene e nel male. Comunque sia, ho la tendenza di cambiare hair stylist ogni tot anni. Penso che sia normale perché tutti noi cambiamo, insieme con i nostri gusti e abitudini. Per me semplicemente arriva il momento quando sento che il dialogo si è esaurito e bisogna cambiare per proseguire. Così è stato in questi ultimi mesi, quando dopo il periodo "lungo e liscio", senza troppi sperimenti e rischi, ho sentito quella voglia di cambiamento che ogni giorno diventava sempre più insistente e così sono finita da Leopardi Hairdressing. Una scelta non casuale, ma suggerita da Tiziana Russo.

Ed ecco che mi trovo nel piccolo ma accogliente negozio in vicolo delle Grotte, uno dei più suggestivi angoli di Roma nei pressi di Campo dè Fiori. Pareti rosa polvere, soffitti di legno a vista, marshmallow color pastello nel vaso di cristallo, un bel divano al lavaggio capelli, grandi specchi, piacevole musica in sottofondo, wi-fi free, buone riviste di moda e niente giornaletti gossip. Il posto mi piace, è moderno quanto basta, accogliente, con un leggerissimo tocco alternativo. E poi vedo Emiliano Leopardi, il mio nuovo hair stylist. 35-37 anni ad occhio, capelli pettinati tutti all'indietro mettono in risalto una barba lunga che fa parte integrale del suo look, dita con tanto di tattoo ornate da anelli. Totalmente opposto al mio hair stylist precedente. Gli racconto del mio rapporto con i miei capelli, che cosa va e non va. Mi ascolta attentamente, fa qualche domanda e poi comincia.



Un paio di ore dopo esco completamente nuova. I capelli sono sempre lunghi e castani, ma sono diversa. Più ribelle, meno rigida e meno per bene, più rock, con tante ciocche che danno più volume e libertà. Noto subito come cambia anche il mio atteggiamento. Mi piace questo cambiamento!:) Bravo Emiliano!

A questo punto viene spontanea la voglia di parlare e fargli qualche domanda per il mio blog.

Innanzitutto come ti definisci, parrucchiere o hair-stylist?
Io mi definisco un hair-stylist. Parrucchiere è un termine ancora utilizzato molto qui in Italia che però non trasmette lo stesso significato che trasmette la parola hair-stylist. E purtroppo qui in Italia i parrucchieri sono ancora considerati come “parrucchieri”, quindi non sotto un profilo creativo. 

Volevi diventare un hair-stylist fin dall’inizio?
No, non nasco come hair stylist, ho studiato montaggio cinematografico all’Istituto di Stato per la cinematografia e la televisione, fino all’età di 17 anni. Poi mi sono reso conto che non era l’indirizzo giusto per me. Ho fatto questa scuola che è molto buona, in un’età particolare, quindi ho preferito ad un certo punto non continuare gli studi. Anche se ero e sono ancora appassionato di cinema, non è esplosa in me questa vocazione per il cinema come poi è successo per i capelli. 

Perché la scelta di questo mestiere?
É iniziato per caso. Lasciata la scuola di cinema cercavo una professione da imparare. Un mio amico faceva questo lavoro ed ho iniziato da lui quasi per gioco. Ma dopo un mese mi sono già iscritto ad una scuola professionale di parrucchieri. Facevo scuola la mattina e il pomeriggio lavoravo in questo salone dove ero l’unico assistente per gli altri tre parrucchieri. Così è iniziata la mia crescita professionale, ho fatto una vera e propria gavetta senza guadagnare per un anno e mezzo. E sempre migliorando la qualità nei saloni in cui ho lavorato. Fino ad arrivare da Mimmo Viola, un ottimo hair stylist, con cui ho lavorato 3 anni. Da lì è partita la spinta per Londra. Lui ha iniziato a portarci su a Londra, a farci conoscere il nostro mondo sotto altri punti di vista e da lì è aumentata la mia passione per i capelli, la voglia di crescere ancora di più professionalmente. E all’età di 23 anni mi sono trasferito a Londra con la volontà di lavorare per la compagnia Tony&Guy.

Raccontami della tua esperienza a Londra.
Ho lavorato per loro per 6 anni frequentando quasi tutti i giorni la loro Accademia. Era la possibilità che dava Tony&Guy: lavorare durante il giorno e poi a fine giornata andare in Accademia e continuare a praticare e a studiare. 
Ho fatto una mini-carriera da Tony&Guy raggiungendo il livello di style director, e la mia volontà era quella di diventare un insegnante per Tony&Guy. Però dopo 6 anni la compagnia stava cambiando, si stava ingrandendo e si perdeva l’approccio individuale. Ed io stavo perdendo delle motivazioni.
Quindi ho interrotto la carriera in Tony&Guy anche perché avevo la possibilità di aprire un negozio in Chelsea con altre due colleghe, una bellissima zona, e così è iniziata questa nuova esperienza durata 4 anni. Aprire il negozio è stato un ottimo test per vedere che cosa ero in grado di fare da solo. 
Le cose cambiano nella vita e penso che l’importante è cambiare con la vita, rimanere focalizzati solamente su un progetto non funziona sempre. Durante il percorso il progetto cambia ed è importante valutare al momento ogni situazione. 
In generale Londra mi ha dato un modo di sviluppare la mia creatività facendomi conoscere persone molto professionali nel mio campo, un’esperienza molto istruttiva su come unire quello che vedo con quello che faccio. 

Quando e come è nata l'idea di aprire questo negozio a Roma?
Sapevo dall’inizio che prima o poi sarei tornato in Italia, nonostante Londra sia stata la mia casa ed una costante ispirazione. Forse perché ero legato molto alla famiglia qui in Italia che è una caratteristica molto italiana che forse pensavo di non avere ed invece dopo 10 anni di Londra avevo scoperto di voler tornare alle proprie origini. E di voler condividere tutto quello che ho imparato in un contesto completamente diverso.
Sono tornato a Roma nel 2009 e nel febbraio 2010 ho aperto il mio negozio. Campo dè Fiori è stata e lo è ancora forse la zona in cui più mi rispecchio, il mio modo di lavorare, il mio modo di vestire, di intendere la vita e di condividerla con le persone. 
La mia attività a Roma è nata senza una esistente o potenziale clientela e senza un esistente staff, ho iniziato solamente con due collaboratori. Dopo pochi mesi siamo rimasti in due con Silvia, che ancora lavora con me, e quindi è stata una crescita lenta, grazie a passaparola, ma costante e penso giusta. 


Qualche parola sui vostri servizi?
Il nostro salone offre i servizi per donne, uomini, bambini. Proponiamo tutti i servizi legati ai capelli (taglio, messa in piega, colore) e anche al trucco, su richiesta abbiamo una bravissima truccatrice formata a Roma, Bologna e New York. Lei fa anche body painting.

Che prodotti usate?
I prodotti Kevin Murphy, un marchio australiano serio e internazionale, che punta molto sulla formazione. In questo momento sto portando avanti un progetto con loro in Italia. Il mondo di Kevin Murphy ha di nuovo riacceso in me una passione che non si stava spegnendo, ma aveva bisogno di essere alimentata da qualcosa di importante. Sono stato contattato da Kevin Murphy in un momento quando ero alla ricerca di qualcosa, quindi è arrivato nel momento giusto.
Penso che le cose non accadono mai per caso. Loro hanno riconosciuto il mio lavoro e hanno individuato in me un potenziale. Così è iniziato questo progetto con loro, quello di insegnare ai vari distributori che usano prodotto Kevin Murphy in Italia le nuove tecniche di taglio. Io a mia volta, ogni due mesi faccio due giorni di formazione ad Anversa, dove Kevin Murphy ha un salone e una persona, Pascal, che si occupa della collezione di taglio. Sì-sì, esistono delle collezioni di taglio e colore che vengono fatte due volte l’anno, autunno-inverno e primavera-estate, quindi viaggiamo di pari passo con la moda.


Si possono acquistare da voi i prodotti di Kevin Murphy?
Sì, certo, c’è un’ottima consulenza da parte nostra che è molto importante, perché diamo consigli in base alle esigenze di ciascun cliente. Penso che comunicare con il cliente, fare consulenza è fondamentale in questo lavoro. Bisogna pensare non solo alla creatività, ma anche alla vita reale della cliente che ha bisogno di una cosa che la rappresenti ogni giorno, non difficile e da poter interpretare da sola durante la giornata. 

Quali sono i trend del momento in fatto di capelli, taglio e colore per la donna?
Il trend del momento sono i capelli corti, molto corti, lo vediamo già dalle celebrità, e poi si gioca molto con il colore. Il colore sta facendo dei passi da gigante, con le nuove tecnologie si ottengono colori sempre più vibranti mantenendo allo stesso tempo l’approccio naturale e rispettoso per l’ambiente. A proposito, gli ingredienti delle colorazioni che usiamo anche in Kevin Murphy sono di origine naturale, senza ammoniaca, non testati su animali. Questo approccio segue molto la nostra filosofia di lavoro e di vita.

E quali sono i trend per l’uomo?
Intanto la moda della barba si sta un po' dissolvendo. Invece rimane ancora la moda capelli anni 30-40, con il ciuffo, le rasature, le undercut. Ultimamente si vede anche un uomo con la frangetta a differenza dalla scorsa stagione dove aveva i capelli mandati all’indietro e il viso scoperto. 

Chi sono i trendsetter di oggi in fatto di capelli? Da dove provengono oggi le tendenze?
Credo che la moda capelli continua a provenire da Londra. Oggi c’è molta influenza da Berlino, come nuova capitale europea. Ma le scuole e le influenze londinesi sono ancora molto forti.

Una regola d'oro per avere i capelli in ordine e in buona salute?
Secondo me i prodotti fanno la differenza. In una società come quella di oggi dove si vive troppo freneticamente, dove si ha poco tempo da spendere per noi stessi, penso che i prodotti che usiamo per i capelli, come per il viso e per il corpo siano fondamentali. Anche se ancora oggi molte volte si trascura la qualità dei prodotti per i capelli pensando che siano solo per i capelli anche se in realtà vanno a contatto con la cute.
Quindi penso che per mantenere dei capelli sani dei buoni prodotti indicati da qualcuno che se ne intende e conosce la nostra storia siano fondamentali. Poi sicuramente dietro un buon prodotto c’è sempre un buon hair sylist.


Secondo te, che cosa fa funzionare il rapporto tra cliente e hair stylist?
Secondo me arrivare in un salone consigliato da qualcuno che ti conosce, un amico, un collega, è già un buon inizio, sia per il cliente che per lo stylist. Mai entrare in un salone qualsiasi. Provare sì, non dico che bisogna rimanere fedele ad un parrucchiere per tutta la vita. Ma cambiare quando si è pronti. Lasciare un parrucchiere per andare da un altro solo “tanto per” non va bene, è importante trovare una persona che ti capisca.

Un consiglio, una qualità importante per quelli che vorrebbero diventare un hair-stylist?
Uscire dall'Italia per poi tornarci. Anche nelle stesse Accademie in paesi diversi ci sono modi di insegnare, gli approcci diversi. Quindi il mio consiglio è di seguire dei corsi all’estero, specialmente in Inghilterra, dove nello stesso tempo si riesce ad imparare di più e in maniera più globale lavorando con una clientela più internazionale.
Inoltre per diventare un bravo e riconosciuto hair-stylist serve un’azienda forte alle spalle che punti molto sulla formazione. Io nonostante tutta la mia esperienza continuo a studiare. É come in ogni cosa: se vuoi offrire un certo servizio e farlo ad un certo livello bisogna sempre tenersi aggiornati. Sopratutto oggi che i clienti spesso sono più informati di noi, grazie sopratutto ad internet. Sanno cosa è di moda, sanno cosa vogliono, sanno che c’è in passerella. 

Il vostro salone è molto accogliente. Chi è l’interior designer?
Tornando da Londra volevo ricreare un ambiente che mi rispecchiasse e quindi ho collaborato con un architetto newyorkese che già conoscevo, Anton Cristell e insieme abbiamo sviluppato quelle che erano alcune delle mie idee mantenendo gli elementi originali come il soffitto di legno e la porta antica senza rovinarli ma al contrario valorizzandoli. Abbiamo scelto dei colori di cui non ti stanchi con il tempo, tono si tono.



C’è anche un bel sottofondo musicale nel tuo negozio. Chi lo sceglie?
Sono appassionato di musica e sono in una continua ricerca musicale. Il sottofondo nel salone varia un po' a secondo dalla clientela che abbiamo nel salone, a volte anche dal nostro mood. Quindi abbiamo la musica che varia da jazz a elettrojazz, dal tango elettronico di Gotan Project al rock di Depeche Mode, indie, insomma ascoltiamo un po' di tutto.

Invece il cinema, non ti manca?
Penso di aver fatto la scelta giusta perché non c’è nessun pentimento. E poi non si sa mai. A Roma, città del cinema, può capitare di tutto. Come dicevo prima credo che le cose capitino nel momento giusto. 
Sono molto fatalista, ma credo nella ricerca della fortuna. Credo che la fortuna non capiti per caso, credo che ci sia un gran lavoro e molto impegno dietro la fortuna. Penso che siamo noi quelli che attiriamo l’ago della fortuna dalla nostra parte con le nostre scelte. 
Tornando al cinema i miei registi preferiti sono Martin Scorse, i fratelli Coen, mi piacciono i film di Clint Eastwood. Mi piace molto andare al cinema, è anche la mia fonte d’ispirazione. 

Il tuo legame con Roma? Che cosa ami e non ami particolarmente di questa città e della sua gente?
Sono nato a Roma. Roma è una città meravigliosa, ma dopo aver viaggiato la vedo con gli occhi molto critici, anche se cerco di non giudicarla e di vivere molto alla giornata.
Sto vivendo l’esperienza di Roma diversamente da come è stata l’esperienza di Londra. In questi 4 anni sono stato molto focalizzato sul mio lavoro essendo la mia prima esperienza manageriale. Essere hair-stylist ed essere imprenditore sono due cose diverse. A differenza da Londra mi sono scontrato con una realtà burocratica in Italia molto difficile, che non aiuta. Ma cerco di dare il 100% con quello che faccio, di circondarmi di cose piacevoli e di vedere le persone che mi fanno star bene.
Purtroppo il momento di crisi che l’Italia sta vivendo si rispecchia molto anche nei rapporti sociali, negli atteggiamenti, nella vita quotidiana. Quindi cerco di prendere il meglio dalle persone e cerco di farlo nel mio salone e di regalare felicità. Mi piace vedere quando i clienti escono dal mio negozio contenti, mi gratifica molto.

Qualche tuo posto preferito a Roma?
Forse è la domanda più difficile. Mi piace molto ritornare nei posti che ho frequentato prima di partire per Londra, ma sono più legato alle persone. Non ho delle preferenze. Può essere un ristorante piuttosto che una birreria piuttosto che un locale.
Adoro passeggiare per Roma, adoro piazza di Spagna, Trastevere, Lungotevere. Roma è bella tutta, è bello camminare per Roma e scoprirla di volta in volta, perché non finisce mai di sorprendere. Basta alzare lo sguardo o girare l’angolo per vedere cose nuove, un affresco, una piazza o una fontana meravigliosa. 


Leopardi Hairdressing
vicolo delle Grotte, 26
Per fissare appuntamento:
tel 06 68210500
cell 3403637758

Aperto tutti i giorni incluso lunedì e domenica mattina