Qualche
mese fa uscendo dalla stazione metro B di Monti Tiburtini notai che un grande
graffito che ricopriva uno dei muri perimetrali della stazione era stato
ripulito lasciando la parete di mattoni rossi libera. Un po’ mi era
dispiaciuto, il disegno tolto era molto ben fatto, come sempre più spesso
capita di vedere sui muri della città, un disegno pensato che va oltre la
semplice scritta, spesso una firma del writer, giocata sulla grafica dei
caratteri scelti.
Sono
sempre stato convinto che probabilmente un modo per evitare che fare arte come
writers divenisse solo un modo per "sporcare" muri e metropolitane,
fosse quello di proporre a questi artisti, perché di questo si tratta, spazi
dove poter "disegnare" seguendo un’idea o un progetto, non vincolato
se non dallo spazio stesso, un muro o un vagone della metro, ma questo era solo
un mio pensiero.
A
distanza di qualche mese entrando di nuovo nella stessa stazione metro, scopro
con piacere che l'ingresso è tornato nuovamente ad essere decorato da un paio
di enormi disegni, anche questi molto belli e sicuramente non realizzati di
nascosto al buio. Infatti guardando meglio ho notato delle targhe applicate sui
due muri con la dicitura "Hall of Fame". Era chiaro che la cosa era
organizzata, ed infatti sabato scorso ancora in una fermata metro trovo dei
writers al lavoro, tra gli sguardi di curiosi passeggeri che magari si
fermavano qualche minuto ad osservare non solo il disegno finito, come spesso
accade in questi casi, ma gli artisti al lavoro, cosa assai più rara. Anche io
mi sono fermato a guardare, scattando qualche foto con il cellulare, utilissima
fotocamera portatile in queste occasioni, ho notato quindi che ancora una volta
i muri avevano la targa "Hall of Fame". A questo punto ho cercato on
line notizie ed ho scoperto con piacere che il tutto fa parte di un progetto
del Comune di Roma chiamato Urban Act che prevede una serie di muri legali, 35
al momento, dove i writers possono esprimere la loro arte liberamente.
In
realtà i modi di utilizzo degli spazi sono due. Il primo chiamato "Muro Libero"
dove uno spazio definito da dei cartelli è destinato ai writers senza richieste
di permessi o durata prefissata di esposizione, l'altro "Hall of Fame"
è sempre uno spazio destinato ai writers, qui però occorre presentare un
progetto che sarà realizzato da uno o più artisti, uno riceverà il permesso a
suo nome di tre mesi nei quali dovrà avere anche cura dello spazio, questo per
far sì che il livello artistico possa aumentare grazie al lavoro di più artisti
ed ad una cura dell'opera realizzata. Maggiori informazioni si possono trovare
sul relativo sito dedicato.
Un’iniziativa
che trovo ben studiata, con la possibilità di rendere artistici muri più o meno
anonimi senza che vengano sporcati da scritte o manifesti attaccati
abusivamente!
Testo,
video e fotografie Antonio De Paolis