Quando
ho incontrato Mara De Longis per la prima volta, non potevo
immaginare quanto è poliedrica e creativa. Durante quella nostra
prima conversazione è emerso che a parte insegnare e dirigere lo IED Roma Moda Mara gestisce anche il proprio brand di fashion jewelry Toi
et Moi. Più tardi, durante la settimana dell’alta moda a Roma in
luglio c’è stata la presentazione "PASsage" nell’ambito della
quale è stata presentata la nuova collezione di Toi et Moi, che ha
lasciato un forte impatto. Mi ha ricordato la favola dell’uccello
fantasmagorico nel bosco magico. Proprio in quella occasione ho
deciso di incontrarmi di nuovo con Mara e parlare con lei, questa
volta proprio di questo suo progetto personale. Così è nata questa
intervista.
Come
e quando è nato il brand Toi et Moi?
La
volontà di creare un prodotto tutto mio è nata nel 2008. In qualche
modo sono stata spinta a questa decisione da mio marito, all’epoca mio fidanzato, che tra l’altro non ha niente a che fare con la
moda. Fare qualcosa di mio sembrava un sogno irrealizzabile, invece
lui continuò ad insistere su questa cosa e ad un certo punto l’ho
preso sul serio.
Ci
sono voluti 2 anni per elaborare questa idea e prodotto. Gli
obiettivi che mi ero data erano da subito importanti, avevo deciso
che volevo esporre a Parigi a Premiere Classe, la fiera più
importante dell’accessorio. Entrare in Premiere Classe non è
affatto semplice, quindi in qualche modo ho cercato anche dei
compromessi. Quindi nel 2010 ho partecipato al Premiere Classe a
Dubai. Poi ho fatto qualche altra fiera incluso Tranoï
a Parigi, un altro riferimento importante sia per i buyers che per
gli espositori. Entrarci non è stato facile, ma alla fine ce l’ho
fatta. Ora Parigi continua ad essere una piazza importante per me, li
esponiamo due volte l’anno e mi permette di trovare i buyers
competenti.
Quindi
la scelta del nome francese è dettata da questa impostazione?
In
qualche modo sì. Ma in realtà c’è anche una parte romantica.
Quando io e mio marito abbiamo parlato seriamente dell’idea di
lanciare un mio proprio brand, eravamo a Parigi. Ad un certo punto
stavamo discutendo su come chiamare il brand. E stavamo di fronte
ad un negozio di souvenir, che aveva delle tazze su cui era scritto
Toi et Moi. A quel punto la decisione era presa.
Per
me le cose importanti sono quelle che si costruiscono insieme, al
compagno di vita o ad un collega o ad un amico. Per me funziona
sempre il lavoro di gruppo. Il progetto non è mai soltanto mio. É
mio con un insieme di altre cose che funzionano bene. E mi piace
molto che nel nome del brand ci siano due entità diverse che unite
danno poi vita ad una cosa unica. É un po' come un figlio. In questo
nome mi piace tutto, il suono, il concetto, in qualche modo è anche
un omaggio a mio marito.
In
che cosa si distingue Toi et Moi dagli altri brand del fashion
jewelry?
Io
guardo molto quello che c’è in giro, sono molto attenta a tutto
quello che il mercato offre, dal più economico a quello del lusso.
Ci sono tante belle cose, non penso che il mio prodotto è più
bello degli altri, anche perché parliamo di una cosa molto
soggettiva. Credo però che il valore aggiunto del mio gioiello è
quel qualcosa che dà una specie di allure a tutto il resto,
all’abito, al look. Spesso lo capisci solo quando te lo togli e
allora sembra di rimanere spogliato, nudo.
Infatti
dico sempre che le persone devono indossare i gioielli per capire la
differenza, per capire come si vedono diverse con quello o quell'altro
gioiello. Tanta gente quando li vede in foto dice “No, io non
metterei mai una cosa del genere!” come se quello dovesse essere
indossato solo sul red carpet. Invece no! Bisogna provarli, per
vedere la sensazione che suscitano. Ecco, vorrei trasmettere
innanzitutto una sensazione. La sensazione di trovarsi nell’ambiente
onirico e surreale, in un’altra dimensione. Che ti fa sentire un
po' al di fuori del contesto in cui stai, ti fa sentire diversa e
comunque unica. La sensazione di vedersi in un modo diverso perché
ti fa scoprire anche i lati o desideri propri di cui non ti
sospettavi nemmeno. Pensi di non poter indossare quella cosa, invece
ti senti speciale quando la indossi. Ecco, vorrei regalare questa
sensazione.
Che
cosa c’è nell’assortimento di Toi et Moi?
Cerchiamo
di dare una scelta al nostro cliente che possa spaziare da un pezzo
più importante ad un pezzo più contenuto. Nelle nostre collezioni
ci sono collane innanzitutto, ma anche orecchini, bracciali e
anelli. Facciamo anche ogni stagione cerchietti per i cappelli e la
mollettina. Ma è la collana l’elemento più importante, proprio
perché mi piace la parte del corpo che la collana veste, trovo un
completamento dell’immagine il collo adornato.
In
questo momento stiamo puntando tantissimo su un nostro prodotto,
molto Toi et Moi, è un colletto di camicia con una collana attaccata che viene venduto così, come se fosse un’unica entità. In
realtà sono due elementi differenti, staccabili. Per me la cosa
fondamentale è creare un prodotto che sia l’unione di idee
diverse, di elementi diversi.
La
fascia dei prezzi?
Ad
esempio, il nostro bestseller, il colletto, nella versione basic va
dai 280 euro ai 350 euro. Poi abbiamo dei pezzi immagine, sempre collane, che possono andare in vendita a 500-600, anche 700 euro. Per gli orecchini si parte dai 120 euro.
Pensate
di sviluppare gli altri accessori come borse, scarpe?
Sì,
assolutamente sì. Al di là del fatto che ho una grande passione per
la pelletteria, il nostro prossimo obiettivo è quello di lavorare su
una borsa che sia una borsa-gioiello, una borsa con le
caratteristiche di Toi et Moi.
Parliamo
della vostra produzione.
La
parte di creazione del prodotto è una cosa che faccio io
personalmente, il bijoux in se lo creo io. La produzione viene fatta in
Italia in un laboratorio a Bologna che ho conosciuto per caso a
Parigi durante una fiera. Tutto è handmade, fatto a mano. Ci siamo
trovati da subito in sintonia. L’artigiano che mi fa le cose le fa
come fossero le sue. Il rapporto che abbiamo instaurato con lui è un
rapporto di scambio reciproco, per cui lui sa che è importante anche
la sua opinione. Quindi lui mi da suggerimenti, cerchiamo delle
soluzioni insieme. É importante che la persona che interviene nel
progetto abbia la consapevolezza che il suo punto di vista è
fondamentale. Perchè qualunque risultato raggiungiamo è il
risultato del lavorare insieme che corrisponde al concetto di Toi et
Moi e della mia idea dell’etica nel lavoro.
Avere
un confronto e un rapporto con le persone con cui lavoro,
dall’artigiano all’ufficio stampa al commerciale per me è
fondamentale. Le persone con cui lavoro credono nel progetto, credono
con passione perché lo vivono un po' come una favola in cui credere
e alla fine diventa una passione per tutti e non un semplice lavoro
meccanico. E quando riesco a trovare questa sintonia con le persone
allora scatta la magia e posso già dire che ho raggiunto
l’obiettivo. Perchè vuol dire che sono riuscita a far appassionare
la persona alla mia storia, a trasmetterla, a dare il giusto senso al
lavoro.
Mi
proponevano anche la produzione all’estero, per risparmiare sul
costo del lavoro, sulla materia prima. Io preferisco non rinunciare
alla qualità della materia prima e della lavorazione, anche se
questo significa vendere il prodotto al prezzo più alto. Il fatto
che siamo riusciti a fidelizzare dei clienti vuol dire che il
prodotto ha un buon riscontro all’esterno e per il cliente siamo
affidabili. Per me l’affidabilità dell’azienda è fondamentale.
Voglio dare al mio cliente un servizio di alto livello che si esprime
nella qualità del prodotto, negli assortimenti, nella consegna delle
produzioni, nella serietà dei rapporti che devono andare al di là
dell’oggetto in se, del fatto compra-vendita. Questo è senza
dubbio un valore aggiunto.
Ogni
volta che consegniamo le nostre produzioni ai retailers scrivo
personalmente una lettera al cliente per ringraziarlo per dei
prodotti che ha scelto, allegando magari un piccolo cadeaux, come il
catalogo o l’anteprima sulla nuova collezione. Sono piccoli gesti
che fanno la differenza. Mi piacerebbe riuscire a fare questo anche
con i clienti finali, anche se non è facile visto tutti i passaggi
che ci dividono. É chiaro che la collana Toi et Moi non è una cosa
indispensabile, senza la quale non potremo vivere, chi la compra
compra sopratutto le emozioni, le sensazioni, l’esperienza. Il mio
obiettivo è far arrivare tutto questo fino al cliente finale.
Ogni
tanto fa anche delle collaborazioni.
Sì,
le collaborazioni sono l'unione di due elementi diversi. Ho sempre
bisogno di un intervento dell’altro che ha un occhio un po' diverso
dal mio e dal mondo della moda. Ad esempio, abbiamo fatto una
collaborazione con un’artista rumena, Corina Cohal che ha
interpretato Toi et Moi con disegni inclusi poi nel video
“Imaginarium” che racconta una storia animata creato dal regista
Massimo Ferrari incluso nel programma ASVOFF.
Posso
svelare che c’è work in progress con Carola Roma, vogliamo creare una borsa che sta un po' a metà tra Toi
et Moi e Carola Roma.
Parliamo
invece delle Sue ispirazioni. Come crea le collezioni?
Faccio
due collezioni stagionali l’anno e le presento nel periodo delle
settimane della moda prêt-à-porter
donna. E poi c’è anche la parte continuativa, che si
è creata nel tempo. Abbiamo 3 articoli continuativi che portiamo
avanti fin dall’inizio, che in realtà sono i più venduti. Ogni
stagione cerchiamo di dare una versione un po' innovativa, magari in
un colore diverso.
Quasi
sempre mi riferisco ad una visione dell’oggetto che rimane
nell’ambito del art deco. Un po' come linee, un po' per trasporto e
gusto personale mi rendo conto che sono sempre orientata in quella
direzione, anche involontariamente, anche quando provo a metterci
qualche altra contaminazione, comunque torno sempre lì, su quelle
forme, su quelle linee, è inevitabile. Forse questo è legato ad un fatto personale: una nostra grande amica di famiglia a cui ero molto
legata, passava molto tempo a Parigi e aveva una galleria d’arte.
In qualche modo sono stata trasportata in questo mondo e secondo me
questa cosa me la porto dentro, ritorno sempre a quel mondo lì.
Mi
rendo conto che quello che cerco di mettere nei gioielli, comunque
nelle creazioni è sempre un immaginario del mondo che mi porto
dietro, il mondo un po' al limite tra il surreale e l’onirico, un
po' fantastico. Per me il gioiello è un po' come per le bambine che
si mettono tutti i gioielli della mamma addosso. Il gioiello deve
sempre far sognare. Coco Chanel diceva che “L’illusione è la
cosa che conta”. Difficilmente il mio bijoux è un filo o una
catena semplice, c’è sempre un elemento, un animale, una piuma, un
elemento che ti riporta ad un concetto fantastico.
Il
mio interno è un insieme di tutte cose che accadono fuori e che mi
girano intorno: film, spettacoli, mostre, si elaborano dentro di me.
Ci sono delle cose che trovo folgoranti, ad esempio ho visto “Gran
Budapest Hotel” di recente, mi è piaciuto tantissimo! La
costumista Milena Canonero è geniale! C’è una sensazione di
colori, di immagini che sicuramente sono rimasti dentro di me e poi
magari un giorno si esprimeranno in qualcosa di nuovo. Ci sono tanti
componenti che in qualche modo vengono elaborati e poi cerco di
tirarli fuori e di trasmetterli.
Ha
una musa?
Mia
nonna. Era una figura di riferimento per me perché sono cresciuta
anche con lei. Quando io penso ad una donna penso a lei. Nella mia
famiglia le donne hanno avuto un ruolo chiave, anche nella mia
crescita. Un po' come in tutte le famiglie. Sono loro le mie muse.
Donne intelligenti, che hanno studiato, lavorato, hanno ricercato una
loro identità. Donne che hanno avuto coraggio quando c’era la
guerra e fame.
Riconosco
la loro forza, il coraggio di credere nelle cose, di avere delle
proprie idee, di strutturarsi come le persone in un momento
difficile. Il loro insegnamento è di essere una persona onesta,
corretta, nel studiare, lavorare e dare il giusto valore al lavoro
degli altri, riconoscere dignità al lavoro. Insomma, sono molto
legata alla mia famiglia, riconosco grandissima ricchezza in loro,
nell’educazione che mi hanno dato.
C’è
qualche personaggio famoso che potrebbe diventare testimonial di Toi
et Moi?
No,
perché non mi piace identificare il prodotto con un’immagine o una
persona precisa. Un pezzo di Toi et Moi lo può indossare la ragazza
di 20 anni, la blogger che ne avrà 25 come una signora un po' adulta.
Secondo me l’aspetto interessante è proprio che lo stesso oggetto
su persone diverse con età diverse assume anche il valore diverso,
come se in qualche modo rispecchiasse la personalità della persona
che lo indossa.
Infine,
dove si possono acquistare i prodotti Toi et Moi?
Siamo
presenti all’estero in Giappone, Cina, Taiwan, Paesi Arabi, Hong
Kong, USA, Russia. Non ho partnerships esclusive e sono sempre aperta
ai contatti nuovi. In Italia non vendo in retail, ma siamo presenti
su due piattaforme di vendita on-line lacrom,
runway2street, birikbutik. Nei nostri progetti c’è anche
l’apertura dell’e-shop sul nostro sito. Penso che sia il futuro e
anche un servizio importante.
Fotografie
per gentile concessione di Toi et Moi