Un
anno – è tanto o poco? Dipende. In un anno si può scrivere un libro. O fare un
bambino. O raccogliere uva e fare del buon vino. Insomma, si può produrre qualcosa
di reale, di concreto, un risultato che si può vedere, toccare, ammirare, gustare.
In un anno si può partorire anche un’idea, piantarla come un semino nella terra
florida con la speranza che col tempo si trasformi in qualcosa di nuovo e
bello. È proprio questo che mi sembra il mio blog che ha appena compiuto un
anno. Sembra un seme piantato nel terreno di cui prendo cura ogni giorno.
L’idea
di questo blog è nata per puro caso, un po’ per divertimento, un po’ per
scacciare lo spleen autunnale, un po’ per la voglia di uscire dal mio guscio.
Le prime settimane l’ho seguito in modo inconscio, semplicemente descrivendo
tutto quello che c’era intorno a me di interessante. Poi, improvvisamente, questo
gioco è diventato qualcosa di più serio. Il blog ha iniziato ad occuparmi sempre
di più, mi ha spinto a cercare degli eventi e posti interessanti, dei contatti
nuovi, ha fatto tornare il mio interesse per la gente, mi ha ispirato delle idee originali, mi ha fatto venire coraggio, sogni e la voglia di fare qualcosa di
concreto.
Ora,
un anno dopo, so precisamente che cosa voglio. Voglio che il mio blog piaccia a
me e agli altri, che sia utile, divertente, che abbia un proprio stile, che sia
diverso dagli altri. Non è più solo un passatempo, è un’impresa di cui mi piace
occuparmi. Ho degli obiettivi che voglio raggiungere con questo blog.
Ma
la cosa più importante accaduta in questo primo anno del blog sono stati gli
incontri, la gente che ho conosciuto grazie al blog. Così voglio ringraziare tutti,
chi ha creduto in me, chi mi ha sostenuto, chi mi ha ispirato e perfino chi mi ha detto
di “no”!
Ed infine, non so dove mi porterà questa strada, ma già il viaggio stesso
mi fa divertire un sacco!
Un ringraziamento speciale al bar-ristorante La Ciambella, a Jacopo Maggi e allo staff per
l'organizzazione della serata!