La cosa che amo più di ogni altra a Roma è la sua infinita capacità di sorprendere. Sì può nascere e vivere tutta la vita a Roma o visitarla spessissimo, ma ci sarà sempre qualcosa di nuovo e sorprendente che questa città regala.
Ad esempio, recentemente ho saputo che in questi giorni è stato riaperto al pubblico il Mitreo situato sotto le Terme di Caracalla. È il più grande Mitreo tra quelli conosciuti a Roma destinato al culto del dio Mitra, scoperto nel 1912, ma solo recentemente sottoposto a importanti lavori di restauro, il risultato lo possiamo osservare oggi: l’affresco del dio Mitra raffigurato in una nicchia, la fossa sanguinis (una buca in cui veniva praticato il sacrificio del toro), il pavimento decorato con mosaici a disegni geometrici in bianco e nero. Il sistema di luci studiato appositamente permette di vedere meglio i dettagli architettonici e lo spazio pulito dal fango e dai depositi superficiali permette di apprezzare il lavoro (gigantesco!) di archeologi e restauratori. I lavori di restauro continuano e chissà che altre sorprese ci porteranno ancora!
È una installazione gigantesca, tre cerchi a terra realizzati con reperti appartenenti alle Terme stesse e selezionati dall’artista tra marmi e mosaici (in totale 109 pezzi). L’opera rappresenta il nuovo segno d’infinito, simbolo del Terzo Paradiso, il tema al quale l’artista lavora dal 2003.
Il Tempio di Mitra sarà aperto per le visite solo fino al 6 gennaio, solo su prenotazione (tel +39 06 39967700).
L’indirizzo: viale delle Terme di Caracalla, 52
Il biglietto, valido 7 giorni, consente l’accesso anche a Villa dei Quintili e al Mausoleo di Cecilia Metella sull’Appia Antica.